Georg Wilhelm Friedrich Hegel
Filosofo tedesco, 1770-1831
“Pregiudizio fondamentale, quello secondo cui lo Stato è una macchina con una sola molla, la quale comunica il movimento alle altre infinite ruote; dal supremo potere statale debbono cioè provenire, essere regolate, comandate, sorvegliate, condotte tutte le disposizioni che l’essenza di una società comporta. La pedante mania di voler determinare ogni dettaglio, l’illiberale gelosia per ogni ordinamento e amministrazione di uno stato, di una corporazione […] questa critica meschina di ogni azione privata dei cittadini dello Stato che abbia non un rapporto diretto al potere dello Stato, ma solo qualche rapporto generale, si è rivestita dell’abito dei principi razionali, secondo i quali nessun soldo proveniente dal lusso comune, che venga adoperato per i poveri in una regione di 20 o 30 milioni di abitanti può essere elargito senza che prima ciò sia stato, non solo concesso dal governo supremo, ma anche comandato, controllato, sorvegliato. Nella cura dell’educazione, la nomina di ogni maestro di ogni scuola rurale deve essere un’emanazione e un prodotto del governo supremo; ogni boccone che provenga dal terreno che lo costituisce deve essere portato alla bocca secondo una direzione che è esaminata, calcolata, legittimata e comandata attraverso lo Stato, la legge e il governo”. “Il centro del potere dello Stato, cioè il governo, deve lasciare alla libertà dei cittadini… ad esso nulla debba essere tanto sacro quanto il proteggere in tali cose la libera azione dei cittadini, senza alcun riguardo all’utilità; poiché questa libertà è in sé stessa sacra”
I Pensatori Politici – HEGEL – di Giuseppe Bedeschi – Editori Laterza – 1993 – pag. 118,119.